Fano nell’obiettivo dei fotografi Magnum

Il catalogo della mostra di Torino, pubblicato da Silvana Editoriale

È in corso al Palazzo Reale di Torino fino al 26 febbraio 2012, la mostra fotografica “L’Italia e gli italiani“; un progetto fotografico internazionale che ha coinvolto anche Fano, realizzato in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Un reportage realizzato da nove grandi fotografi dell’agenzia Magnum, fondata nel 1947 da Robert Capa ed Henri Cartier-Bresson.

L’intento di questo viaggio fotografico durato sei mesi, era quello di dare una visione particolare dell’Italia, interpretata dal linguaggio fotografico d’autore, senza visioni nostalgiche e vedute turistiche. Un’occasione per riflettere sulla contemporaneità, registrata nel 2011 in un paese dove l’arte, la storia e la attualità si intrecciano, la tradizione e l’artigianato si confrontano con le tecnologie, le strutture urbanistiche attendono nuove istanze sociali, dove spesso il paesaggio agricolo lascia il passo a quello industriale, in un susseguirsi continuo di armonie e contrasti, bellezza e cattivo gusto.

Sono in mostra e pubblicate in uno splendido volume edito da Silvana Editoriale, oltre quattrocento immagini, realizzate da: Christopher Anderson, Harry Gruyaert, Mark Power, Mikhael Subotzky, Donovan Wylie, Richard Kalvar, Bruce Gilden, Alex Majoli e Paolo Pellegrin.

Uno di loro, Richard Kalvar, il maestro americano della street photography, è passato a Fano il 12 giugno 2011, accompagnato da Irene Alison direttore della rivista Rearviewmirror edita da Postcart, in concomitanza della terza edizione di “Centrale Fotografia”, la rassegna di eventi dedicati alla fotografia e all’arte contemporanea, organizzata ogni anno dall’associazione culturale omonima, che ha la propria sede al Caffé Centrale. Kalvar ha vissuto alcuni momenti a Fano, nella giornata in cui si svolgevano in Italia i referendum abrogativi del 12-13 giugno 2011, e ha ripreso alcuni giovani del circolo giovanile Salvador Allende, i quali si erano riuniti nella loro vecchia sede di palazzo Montevecchio. Poi Kalvar, sempre alla ricerca della gente che vive insieme in contesti sociali, si è diretto con la sua macchina fotografica al ristorante self service Pesce Azzurro, dove tra le centinaia di persone ha isolato alcuni ritratti ambientati, dalla grande forza evocativa e formale.

La piccola presenza di Fano, unica città delle Marche, in una mostra così autorevole, è la conferma che le iniziative di qualità che “Centrale Fotografia” sta portando avanti, hanno rinnovato l’ambiente culturale fanese, e in particolare contribuiscono a far conoscere la città a livello nazionale. L’esposizione inaugurata a Torino il 24 novembre 2011, si sposterà in altre città italiane, e poi a New York e Parigi.

La rassegna torinese si apre con Christopher Anderson, focalizzando il suo obiettivo sul Mare, elmento in cui la penisola è immersa, e da cui proviene la nostra storia e la nostra civiltà.

Donovan Wylie riflette sulle Nuove mura che delimitano i perimetriurbani, confini moderni rappresentati da tangenziali e viadotti autostradali, aree industriali e discariche, che segnano una realtà abitativa ormai completamente antropizzata.

Insieme è il titolo della sezione di Richard Kalvar, che propone uno sguardo su ciò che tiene unita l’Italia, in termini di spazi condivisi e di gesti comuni e speciali in cui tutti si riconoscono: dal caffé al bar al Ferragosto in spiaggia, dalla compagnia dei nonni a una buona pizza.

L’indagine di Mikael Subotzky si concentra sulle Nuove piazze, ovvero suo nuovi spazi di aggegazione – dai centri commerciali alle discoteche – che sembrano aver sostituito il centro della vita pubblica di un tempo, la piazza appunto.

Mark Power, nel reportage dedicato ai Luoghi della memoria, ripercorre le bellezze del nostro paese, che non a caso detiene il record mondiale di beni artisticidichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Pubblicato su: “LaPrimaWeb”

Foto di Richard Kalvar – circolo giovanile “Salvador Allende”, Palazzo Montevecchio a Fano

 

Richard Kalvar mentre fotografa al ristorante selfservice “Pesce Azzurro” a Fano                                         Foto di  Guido Zonghetti

 

Le fotografie di Richard Kalvar allestite al Palazzo Reale di Torino

 

Da sinistra: Richard Kalvar e Marcello Sparaventi a Fano il 12 giugno 2011                                                    Foto di Guido Zonghetti

La mostra “Il Paesaggio naturale nel paesaggio antropico” si trasferisce a Fiorenzuola di Focara (PU)

Nella foto:  Centro Arti Visive Pescheria-Pesaro, la mostra curata da “Centrale Fotografia”

Sarà inaugurata a Fiorenzuola di Focara nel comune di Pesaro, la mostra di fotografia “Il paesaggio naturale nel paesaggio antropico”. Dopo essere state esposte al “Centro Arti Visive Pescheria” di Pesaro, le immagini dedicate al Parco San Bartolo si trasferiranno nel centro storico di Fiorenzuola, dove sarà possibile vedere il video “suoni chiusi” realizzato da Gianluca Vincenzetti. Nella sede della Comunità del Parco, sede della mostra, verrà presentato in anteprima il catalogo dell’evento curato da Marcello Sparaventi presidente dell’associazione “Centrale Fotografia”, in coolaborazione con la Stamperia Digitale Benelli e Foto Capri di Fano. La pubblicazione sarà illustrata da due consiglieri del Parco: l’architetto Roberta Martufi e Mauro Furlani presidente della Federazione nazionale Pro Natura di Torino. La mostra a Pesaro ha riscosso un notevole successo, ed ha acquisito un valore simbolico di stretta attualità: portare all’attenzione dei cittadini una realtà ricca di contesti naturali e al contempo così fragile, che ogni giorno rischia il suo equilibrio.
La mostra è visitabile fino al 8 gennaio 2012.
Per informazioni: Ente Parco San Bartolo 0721 268426 cell. 348 3572203 www.parcosanbartolo.it

Commento di Massimo Conti alla fotografia di Richard Kalvar

Foto di Richard Kalvar – circolo giovanile “Salvador Allende”, Palazzo Montevecchio a Fano

Fa piacere scoprire che un’immagine che racconta la vita di giovani fanesi sia entrata a pieno titolo come episodio emblematico del lavoro di un grande fotografo della Magnum. Una foto che, assieme alle tante altre del progetto L’Italia e gli italiani farà il giro del mondo. I ragazzi del circolo “Salvador Allende” ripresi da Richard Kalvar posano in maniera del tutto naturale davanti all’obiettivo del fotografo intenti e concentrati, sembra, a guardare qualcosa o qualcuno. Colpisce nel loro vestiario l’assenza di un qualsivoglia richiamo a divise o simboli che ricordino vecchie ideologie: niente capelli lunghi e kefià: ragazzi normali. Ispirano fiducia; i libri sullo scaffale da un alto la lavagna bianca dall’altro, la posizione composta, alcuni a braccia conserte, ma soprattutto il loro sguardo suggeriscono studio, impegno e dedizione. Sembrano bravi studenti intenti a seguire una lezione, giovani a cui affideresti il futuro del paese con la certezza di averlo messo in buone mani. L’immagine di Gramsci alle loro spalle e il graffito COMUNISTI disegnato sul muro ci ricordano che questi sette adolescenti vogliono costruire un’Italia migliore a partire non dalle macerie ma dalle fondamenta di una grande idea di giustizia e libertà. Una bellissima foto che ci fa onore.
Massimo Conti

“Centrale Fotografia” in mostra al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro

“Il paesaggio naturale nel paesaggio antropico”. E’ questo il titolo della mostra che sarà inaugurata domenica 13 novembre 2011, alle 18, nella ex Chiesa del Suffragio del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro. L’evento (aperto fino al 27 novembre), è organizzato dal Parco Naturale del San Bartolo in collaborazione con l’associazione culturale “Centrale Fotografia”, la Stamperia Digitale Benelli e Foto Capri di Fano, ed è il risultato di un corso di fotografia del paesaggio che l’Ente Parco ha organizzato nel settembre del 2010, ottenendo grande consenso in tutta la provincia.
Accanto alle fotografie selezionate, che riassumono il lavoro dei trenta corsisti, ci sarà un’istallazione video curata da Gianluca Vincenzetti  e, nella saletta video, sarà possibile vedere l’intera conferenza ” Il metodo nel linguaggio fotografico “svolta a fine corso da Piero Pozzi, docente di fotografia al Politecnico di Milano.  Infine, a completamento della giornata inaugurale, è previsto l’ intervento del Prof. Nando Cecini , e l’istallazione sonora di Alessandro Buccioletti .
“Il progetto è stata un’occasione per riflettere sullo stato del San Bartolo, sulla sua storia e sul rapporto che il Parco ha con il territorio ad esso limitrofo – spiega l’architetto Roberta Martufi, – consigliere dell’Ente Parco -. Dalle sue pendici si possono infatti osservare scorci naturali di incredibile bellezza, come la falesia, o vedute dove l’elemento umano ha inesorabilmente cancellato il paesaggio agrario sostituendolo con un paesaggio industriale. Si possono osservare Ville e Borghi, dove la storia si racconta, e orizzonti marini dove lo sguardo si perde”. “Il corso è stato anche luogo di dibattito intorno alla tecnica fotografica applicata all’indagine sul campo e alla riflessione personale – puntualizza Marcello Sparaventi, Presidente di Centrale Fotografia – e i partecipanti hanno potuto confrontarsi con professionisti che li hanno guidati lungo tutto il periodo”. “Il Parco San Bartolo ha come compito istituzionale la tutela e la valorizzazione dei beni paesaggistici, culturali e naturali – afferma il presidente Domenico Balducci – e anche promuovere  la conoscenza del territorio. L’ evento sposa in pieno queste finalità, per questo il consiglio del Parco ha deciso di far proseguire la mostra a Fiorenzola di Focara, dal 10 dicembre 2011 al 8 gennaio 2012” e di presentare il catalogo del progetto “Il paesaggio naturale nel paesaggio antropico” nell’antico borgo. 

Per informazioni: Ente Parco San Bartolo 0721 268426 cell. 348 3572203 www.parcosanbartolo.it
Centrale Fotografia tel. 347 2974406

Riflessioni dopo l’incontro con Glauco Maria Martufi

ph. Guido Zonghetti

 

Dopo l’incontro con il prof. Glauco Maria Martufi, una nostra corsista ci ha mandato delle riflessioni che condividiamo per approfondire le tematiche del paesaggio, affrontate nel corso FANO-URBINO luoghi e vie di comunicazione:


La curiosità è una delle caratteristiche che alimenta la personalità: luoghi, libri ed opere d’arte sono il pane quotidiano di cui si nutre il genere umano quando ha sete di sapere. Questa riflessione nasce spontanea nel momento in cui ci si sofferma a pensare al territorio che ci circonda, così pieno di colori sapori e ricordi.
Spesso capita che alcune bellezze territoriali siano a noi sconosciute poiché le possiamo avere sempre a nostra disposizione e così cerchiamo il lontano, il misterioso senza renderci realmente conto che il “bello” è molto vicino a noi.
L’incontro di mercoledì scorso (12 ottobre 2011) ha suscitato in me tali pensieri: la scoperta di alcuni luoghi storici del nostro territorio ha fatto crescere la consapevolezza di volermi soffermare più attentamente su particolari vicini ma a me ignoti.
Grazie all’attenta analisi visiva di Glauco Maria Martufi sono riuscita a scoprire alcuni dei più caratteristici borghi della nostra provincia. Strade, case, alberi e sentieri, costituiscono il cuore della nostra terra, così ricca di storia e di particolari.
L’elemento che maggiormente mi ha colpito è la vivacità di colori e di particolari di Sant’Angelo in Vado. Le quattro immagini a noi presentate mostrano la tipica cascata del paese. Ma la particolarità sta nel catturare l’immagine in quattro fasi diverse, dandoci la possibilità di una prospettiva di tipo impressionista. Allo stesso modo il pittore Monet dipinse quattro tele raffiguranti Notre Dame de Paris studiandone la luce ed il colore dando vita a quattro dipinti con lo stesso soggetto ma con un occhio diverso. Vennero dipinte in diversi momenti della giornata: alba, mezzogiorno, tramonto e notte.

Allo stesso modo la cascata di Sant’Angelo in Vado è un’esplosione di colori i quali ci permettono di collegare un quadro impressionista con una fotografia fatta in momenti diversi. La cascata dipinda di bianco ci riporta in un contesto surreale mentre i colori autunnali ci danno un senso intenso di calore. Sinceramente trovo estremamente interessante ritrarre un soggetto guardandolo da prospettive stagionali per coglierne i cambiamenti ed è in questa situazione che l’occhio ha un ruolo decisivo.

A mio parere un bravo fotografo dev’essere in grado di catturare qualsiasi sfumatura che un soggetto sia in grado di esprimere. Ed è per questo che ogni persona vede il mondo con occhi diversi utlizzando la macchina fotografica come un tramite tra l’idea e il concetto stesso.

Senza dubbio riscoprire i paesaggi della mia provincia sarà un modo per scavare più a fondo con realtà che mi appartengono da vicino, cercando di coglierne gli aspetti storici, sociali e culturali da me spesso accantonati.

 

Claudia Campagna

 

Fotografia di ricerca a Fano e nelle Marche