A Cattolica la fotografia d’autore continua ad essere la protagonista, presso “L’Osservatorio sulla Fotografia tra Marche ed Emilia Romagna” della Galleria Comunale Santa Croce, che si trova in via Pascoli 21 nel centro storico cattolichino. Dopo svariate mostre negli ultimi anni, dedicate ad alcuni dei migliori fotografi che operano tra Marche ed Emilia Romagna, come Pietro Zangheri, Marco Pesaresi, Stefano Mariani, Silvio Canini, Paolo Talevi, Eriberto Guidi, Cinzia Aze, Silvano Bacciardi, Giovanni Zaffagnini, e l’ultima di Giuseppe Morandi presentata dal prof. Arturo Carlo Quintavalle, ecco un altro evento di rilievo promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cattolica e dall’associazione culturale “Centrale Fotografia” di Fano, dove il protagonista sarà il fotografo ed artista visuale Marco Vincenzi, il quale celebra con questa personale oltre quarant’anni di ricerca e studio nella fotografia. Sabato 8 settembre 2018 alle ore 17.30, verrà inaugurata la mostra “Il ritratto come prestesto” con le immagini di Marco Vincenzi, a cura di Marcello Sparaventi, mentre alle 18.00 ci sarà un dialogo-confronto tra l’autore ed il curatore per delineare i passaggi più significativi dei lavori esposti. Marco Vincenzi a riguardo del suo lavoro che verrà esposto a Cattolica dice: La fotografia dell’Altro, più che il Ritratto, è stata quella che mi ha sempre accompagnato in questi quarant’anni, ma che non ho mai esposto in pubblico, se non nella mia prima mostra tenutasi a Fano, all’interno della rassegna “Ricerca 80” nella Rocca Malatestiana. Un’idea di fotografia, che fa parte del mio intero percorso fotografico, anche se non in modo esclusivo, ma che ho sempre affrontato come un pretesto, strumentalmente, per riflettere e conoscere altro dal ritratto in senso stesso. La mostra presenta fotografie di allora, anche un paio di quelle che esposi nel 1980, fino ad arrivare a quelle prodotte negli ultimi periodi, come fosse una sorta di puzzle, un unico lavoro. Sono fotografie molto diverse fra loro, che presentano differenti forme, sia da un punto di vista linguistico, sia per le scelte tecniche privilegiate;nfotografie dove l’Altro (il soggetto ritratto) non è mai, o quasi mai, l’obiettivo finale. Sia che si tratti di fotografie fatte in studio, oppure scattate per strada, ma anche quelle elaborate in modo più concettuale, di mia produzione oppure provenienti da archivi non miei, sono solo un “pretesto” per conoscere, incontrare, riflettere, indicare, affermare attraverso lo sguardo la mia poliedrica identità umana.
Marco Vincenzi è nato a Fano PU nel 1958, ma da trent’anni vive nella Repubblica di San Marino. Sociologo, esperto di comunicazione visiva e di fotografia, ha collaborato con enti ed istituzioni per la realizzazione di progetti di ricerca, attività culturali e mostre. In particolare, si è occupato dello studio e della promozione della cultura fotografica, ma anche d’infanzia e di promozione della partecipazione sociale dei bambini, facendo uso della fotografia, e per cui ha pubblicato: “La promozione del dialogo attraverso la fotografia” in “Costruire la diversità e il dialogo con bambini e preadolescenti”, a cura di C. Baraldi – ed. La Mandragora (1995); “Lo sguardo dei bambini: la fotografia come strumento di pianificazione sociale partecipata” in “Autonomie locali e servizi sociali 3/09”, a cura di P. Zurla – ed. Il Mulino (2009). Ha pubblicato alcuni libri fotografici e realizzato mostre in Italia e all’estero, dove sue opere sono conservate in diverse collezioni pubbliche e private: “Donodidonna”, con testo introduttivo di Italo Zannier, 1994, AIEP Editore; “Nelle case della cultura contadina”, 2000, AIEP Editore; “Id. Rimini (2009-2010)”, 2014, Danilo Montanari Editore; “Intruso”, 2017, Pazzini Editore. È stato curatore della collana “Edizioni di photographia” per l’editore AIEP di San Marino. Ha insegnato Cultura visuale presso il Master di Alta formazione sull’immagine contemporanea a Fondazione Fotografia Modena. Ha ideato e curato l’attività di RF64 Spazio Minimo a San Marino. La mostra continuerà fino al 7 ottobre 2018: aperta il venerdì, sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00 con ingresso libero.